IL PARCO ARCHEOLOGICO DI BAIA (TERME DI BAIA)

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Il Parco Archeologico di Baia (dette Terme di Baia) è un complesso di resti archeologici avente, secondo quanto comunemente riconosciuto, una destinazione termale.

All’ingresso del Parco, sul lato destro, è subito visibile la Villa dell’Ambulatio, chiamata così perché è una zona adibita al passeggio (non vi sono infatti costruzioni termali). Proseguendo lungo il percorso, si possono visitare alcuni complessi, identificati come i resti di impianti termali e idraulici, tradizionalmente denominati “templi”, ma intesi come “terme”, e sono:

 

  • Il complesso termale di Mercurio, dal nome di una grande sala circolare di età tardo repubblicana rivestita di marmi sontuosi e mosaici, rappresenta uno dei primi esperimenti che precedettero realizzazioni come il Pantheon di Roma.
  • Le terme della Sosandra, dal nome della statua (oggi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli) identificata come l’Afrodite Sosandra di Calamide, si sviluppano su terrazze disposte scenograficamente con un portico inferiore, un teatro-ninfeo intermedio, una residenza superiore
  • Le terme di Venere, incentrate su una grande sala termale con copertura a semi cupola, con alcune stanze nel lato nord famose per la decorazione raffinata di stucchi.

A nord del Parco, ma da questo visibile, c’è il Tempio di Diana, un enorme sudatoio a pianta circolare inscritto in un ottagono e coperto a cupola; il nome le viene dato dagli antiquari napoletani per una serie di rilievi marmorei con figure di animali.

Infine, si giunge alla zona più antica di questi scavi, denominata Piccole Terme: si tratta di un’area caratterizzata da un ambiente particolare, un laconicum (sala per la traspirazione del corpo), realizzato con pavimento a suspensurae (pilastrini di terracotta che sorreggevano un secondo pavimento rialzato e amovibile) che permetteva le esalazioni di vapore caldo dal basso ed in modo uniforme. In alto è presente un foro circolare che in origine aveva una funzione termodinamica: tappato tratteneva il vapore caldo realizzando lo scopo del locale, alla rimozione del coperchio invece, essendo l’aria calda molto più leggera di quella fredda, esso ne defluiva rapidamente.

Di fronte si accede ad un’ampia terrazza da cui si può osservare il Parco Archeologico nel suo insieme ed anche la costa da Punta dell’Epitaffio a Pozzuoli

Stefania Gentile De Fraia

Stefania Gentile De Fraia

Racconto del territorio flegreo attraverso i miei occhi, dal punto di vista di chi questi luoghi li conosce da sempre. Sono una Local Blogger

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