ARCO FELICE VECCHIO, UN TESORO ARCHEOLOGICO

Cuma arco felice
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La leggenda vuole che chi passando sotto l’arco, baci la propria amata, sarà felice per tutta la vita… da cui il nome

 

Arco Felice Vecchio, situato nel quartiere di Arco Felice a Pozzuoli, è uno dei tesori archeologici meno noti ma più affascinanti dei Campi Flegrei, una zona ricca di storia e misteri legati all’antica Roma. Quest’arco monumentale, imponente e suggestivo, rappresenta una delle porte d’accesso all’antica città romana di Cuma, e offre una testimonianza unica delle ingegnose capacità architettoniche romane.

 

La Storia di Arco Felice Vecchio

L’Arco Felice Vecchio è parte integrante dell’antica via Domitiana, una strada costruita dall’imperatore Domiziano nel I secolo d.C. per collegare Napoli con la città di Cuma, un’antica colonia greca e una delle più importanti città romane dell’epoca. Questa via fu costruita con lo scopo di migliorare i collegamenti nell’area dei Campi Flegrei e facilitare il controllo militare e commerciale su quest’area, fondamentale per il traffico tra il porto di Pozzuoli e Roma.

La costruzione dell’Arco Felice Vecchio, alto circa 20 metri e largo circa 6 metri, era volta non solo a creare un passaggio attraverso la collina, ma anche a simboleggiare il potere di Roma. Sotto l’arco infatti passava la strada romana che attraversava Cuma, la quale doveva essere ben visibile e riconoscibile come una sorta di “porta d’accesso” all’impero. L’arco fu progettato con un’accurata tecnica di taglio della collina di tufo, dove fu scavata una galleria lunga circa 120 metri.

 

Struttura e Architettura

L’Arco Felice Vecchio si presenta come un grande arco a tutto sesto, sostenuto da pareti di tufo e rivestito in opera laterizia, con tecniche tipiche dell’architettura romana. La sua imponenza e la resistenza alle intemperie testimoniano la qualità dei materiali e l’abilità degli ingegneri dell’epoca, che costruirono strutture pensate per durare nel tempo.

Una delle particolarità architettoniche dell’arco è l’integrazione perfetta nella collina, un’opera di ingegneria che ha permesso di attraversare un rilievo montuoso senza grandi deviazioni della strada. Inoltre, sono ancora visibili alcuni dettagli decorativi originari, anche se il passaggio del tempo e alcuni interventi successivi hanno modificato la struttura.

 

Curiosità e Misteri

L’Arco Felice Vecchio ha sempre destato grande interesse, non solo per la sua bellezza architettonica, ma anche per i misteri che lo circondano. Ecco alcune curiosità legate a questo monumento:

1. Il Nome: Il nome “Arco Felice” sembra derivare dal latino “*felix*”, cioè “fortunato” o “prospero”. Si pensa che fosse stato chiamato così come buon auspicio per chiunque attraversasse quest’arco per entrare a Cuma, un importante centro religioso e culturale.

2. Una Porta Mistica: Secondo alcune leggende popolari, attraversare l’Arco Felice portava fortuna e proteggeva i viaggiatori dai pericoli della strada. Questo “portale” avrebbe quindi un significato simbolico, legato alla protezione spirituale offerta dalla vicina Cuma, sede del famoso Antro della Sibilla, la profetessa dell’Antica Roma.

3. Le Visite nel Tempo: L’Arco Felice è stato visitato e descritto da numerosi viaggiatori e studiosi, affascinati dalla sua imponenza e dal suo stato di conservazione. Durante il Grand Tour, viaggiatori inglesi e francesi in particolare lo visitarono, includendolo nei loro racconti di viaggio e nei disegni, contribuendo così a renderlo celebre anche fuori dall’Italia.

4. Un Sentiero di Pellegrinaggi: Nell’antichità l’Arco Felice Vecchio rappresentava uno dei passaggi obbligati per chi si dirigeva verso il Tempio di Apollo e il Tempio di Giove a Cuma, oltre che verso il celebre Antro della Sibilla, un luogo di culto e mistero dove i viaggiatori si recavano per consultare l’oracolo e ricevere profezie.

5. Il Fascino della Collina di Tufo: La collina su cui è stato costruito l’Arco è formata da tufo vulcanico, un materiale tipico della zona flegrea. Il tufo, essendo un materiale leggero ma resistente, ha permesso l’apertura di questa galleria monumentale, dimostrando come l’ingegneria romana fosse in grado di sfruttare al massimo le risorse naturali del territorio.

 

L’Arco Oggi: Visite e Conservazione

Oggi l’Arco Felice Vecchio è accessibile e rappresenta una tappa imperdibile per gli amanti della storia e dell’archeologia. Sebbene sia esposto all’usura del tempo e necessiti di interventi di restauro periodici, il sito è ancora in buone condizioni. Le sue dimensioni e la sua collocazione immersa nel paesaggio dei Campi Flegrei offrono un’esperienza unica per chi desidera esplorare un luogo dove storia, architettura e natura si fondono in maniera affascinante.

Visitare l’Arco Felice significa anche ripercorrere un viaggio nel passato, camminando sulla stessa via Domitiana su cui un tempo si spostavano soldati, mercanti e pellegrini, alla ricerca di fortuna e protezione. È un simbolo di un’epoca in cui le strade romane erano l’unione fisica e culturale dell’Impero, e oggi rappresenta una parte preziosa del patrimonio archeologico della Campania.

 

L’Arco Felice Vecchio non è solo un monumento architettonico di straordinaria bellezza, ma anche un simbolo della storia antica di Pozzuoli e dei Campi Flegrei. Quest’opera è un invito a riscoprire la storia romana attraverso un arco che ha accolto migliaia di viaggiatori nel corso dei secoli, carico di leggende e significati mistici. Visitarlo significa fare un passo indietro nel tempo, tra pietre millenarie che raccontano ancora oggi le storie di un passato glorioso e affascinante.

Stefania Gentile De Fraia

Stefania Gentile De Fraia

Racconto del territorio flegreo attraverso i miei occhi, dal punto di vista di chi questi luoghi li conosce da sempre. Sono una Local Blogger

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