Oggi vi racconto come un semplice tour in bici vi farà trascorrere una giornata memorabile nei Campi Flegrei. Pedalando tra colline e laghi, potrete immergervi completamente nella natura ed esplorare ogni angolo di questo affascinante territorio. Avrete la possibilità di godere dei nostri paesaggi mozzafiato, lontano dalle mete più affollate delle vicine destinazioni turistiche.
PERCHE’ SCEGLIERE LA BICI PER VISITARE I CAMPI FLEGREI?
A pochi chilometri da Napoli, i Campi Flegrei rappresentano una delle meraviglie naturali e storiche più affascinanti della Campania. Il modo migliore a mio avviso per godere di questo meraviglioso posto è organizzare un tour in bici, perché in questo modo potrete esplorare ogni angolo in totale autonomia, senza dovervi preoccupare del traffico nei periodi di alta stagione. L’esperienza diventa intima e personale: potete fermarvi dove volete, scattare foto, assaporare un pranzo all’aperto o semplicemente godere il panorama, perché qui la conformazione del territorio è molto varia. Il paesaggio è talmente ricco e diversificato che non rischierete mai di annoiarvi o stancarvi. L’unico rischio, semmai, è che vi venga voglia di restare qui più di una sola giornata!
Devo avvertirvi subito di una cosa: qui non ci sono piste ciclabili, nonostante noi residenti abbiamo spesso richiesto la loro costruzione. Tuttavia, vi assicuro che molti ciclisti, sia con bici tradizionali che a pedalata assistita, percorrono regolarmente l’area flegrea, e l’esperienza è davvero impagabile.
UN ITINERARIO COMPLETO
Sabato scorso decido di provare la bici a pedalata assistita che mi sono fatta regalare questa estate (ad una certa età la Mountain Bike è per pochi 😂): siamo a metà settembre, finalmente il caldo torrido è andato via e la giornata è stata ventosa ma piena di sole, quindi pronti? Si parte! 🚲
Prima Tappa: il Lago d’Averno e il Lago di Lucrino
Si parte da Pozzuoli (zona Solfatara) e da qui si prosegue lungo Via Solfatara in direzione Lago d’Averno (circa 8 km).
Il primo specchio d’acqua che incontrerete è il Lago di Lucrino, un bacino di acqua salata formatosi per l’azione del moto ondoso, separato dal mare da un sottile istmo, anticamente noto come Via Herculea. Continuando il percorso in bicicletta, raggiungerete il Lago d’Averno, dove potrete passeggiare o pedalare sul lungolago, percorribile in entrambi i sensi.
Il Lago d’Averno diversamente da quello di Lucrino è all’interno di un cratere vulcanico nato quasi 4000 anni fa da una violenta eruzione a carattere esplosivo; è circondato dal Monte Nuovo a sud-est, Monte Grillo a nord-ovest ed è separato dal vicino Lago di Lucrino da uno sperone tufaceo di monte delle ginestre. In prossimità delle rive del lago le pendenze sono occupate da agrumeti, frutteti e colture ad ortaggi, il versante interno orientale è in buona parte terrazzato con colture di vigneti; le restanti parti sono ricoperti da ceduo di castagno, da lecci e macchia mediterranea.
Scegliendo di andare verso destra, incontrerete per primo il Tempio di Apollo, un’imponente struttura circolare, probabilmente una grande piscina di acque termo-minerali, le cui sorgenti sono scomparse a causa del bradisismo. Questo sito è una delle opere termali più importanti dei Campi Flegrei.
Lungo le sponde del lago si trovano aziende vinicole, campi sportivi e aree ricreative all’aperto, che nei fine settimana si animano con persone che praticano sport, yoga, pilates e altre attività all’aperto, rendendo questo luogo incantato un punto di ritrovo imperdibile. Se avete una Mountain Bike potete salire su Monte Nuovo, il più giovane cratere formatosi nel 1.538: da qui potete godere di un panorama che vi lascerà davvero senza fiato.
Se invece avete voglia di fare una sosta a pranzo, una tappa che consiglio è il Ristorante Caronte, affacciato sul lago. Negli anni ’80 era celebre per i suoi panini, che recentemente ha inserito nuovamente nel suo menù. Inoltre, il locale serve una deliziosa zuppa di cozze, particolarmente apprezzata durante il Giovedì Santo, ma meritevole di essere gustata in ogni occasione. Il locale è modesto, ma è suggestivo il luogo perché è uno chalet che affaccia direttamente sul lago
Terza Tappa: il Lago Miseno
A questo punto potete proseguire verso Bacoli, attraversando Baia, una frazione del Comune di Bacoli che segna il confine tra Pozzuoli e Bacoli.
Salendo il primo tratto di strada, passerete sopra il promontorio di Punta Epitaffio, da cui si gode di un panorama unico. Da questo punto si può ammirare il golfo di Pozzuoli a sinistra, il Porto di Baia a destra e, sott’acqua, il Parco Sommerso di Baia. Questo parco archeologico subacqueo custodisce resti straordinari dell’antica Roma: domus, ville, terme e mosaici, conservati sui suoi fondali.
Proseguendo, passerete davanti al maestoso Castello di Baia, per poi arrivare nel cuore di Bacoli. La strada termina sul Lago di Miseno, un antico cratere vulcanico trasformato in un bacino d’acqua salata. Quindi come il Lago d’Averno, anche il Lago Miseno ha origine vulcanica, e la sua calma apparente gli è valsa il soprannome di “Mar Morto”. È collegato al mare tramite due canali, uno nella zona di Miliscola e l’altro a Miseno.
Pedalare lungo il lago offre un’esperienza piacevolissima, immersi in un paesaggio naturale affascinante e rilassante.
Quarta tappa: il Lago Fusaro
Questo tour in bici dedicato ai laghi dei Campi Flegrei non può che concludersi al Lago Fusaro, il secondo per grandezza dopo il Lago Patria, che non è stato incluso in questo itinerario per la sua distanza.
Affacciato su questo lago si trova il Palazzo dell’Ostrichina, noto anche come Sala Ostrichina, una spaziosa sala ottocentesca utilizzata per congressi ed eventi, oggi sede del Consiglio Comunale di Bacoli. Il nome “Ostrichina” deriva dalla coltivazione di ostriche che avveniva nel lago. Inizialmente pensato come edificio su palafitte, fu successivamente trasformato in un Gran Ristorante per volontà del Re Ferdinando.
Ci troviamo all’interno del Compendio Vanvitelliano del Fusaro, un Real Sito Borbonico situato sulle sponde orientali del Lago Fusaro, voluto da Re Ferdinando IV di Borbone. Di fronte ai giardini reali sorge la Casina Vanvitelliana, uno dei gioielli dell’architettura tardo-settecentesca, tra i monumenti più iconici dei Campi Flegrei. Questa elegante dimora era utilizzata dai Borbone come riserva di caccia e pesca, nonché come luogo di svago e relax per il re e i suoi ospiti illustri.
CONCLUSIONI
Questo itinerario di circa 35 km, percorribile in una sola giornata, offre un’esperienza unica per scoprire i principali laghi dei Campi Flegrei. Un viaggio tra storia, natura e cultura, che permette di esplorare luoghi ricchi di fascino, immergendosi nel paesaggio vulcanico di questa affascinante area.
Il ritmo lento della bicicletta consente di apprezzare ogni dettaglio del territorio e vi permetterà di vivere un’esperienza all’insegna del benessere e del contatto autentico con la natura, ideale per chi desidera scoprire le bellezze dei Campi Flegrei in modo consapevole e responsabile.