Situata in una cornice suggestiva, tra il mare e le verdi colline dei Campi Flegrei, la Grotta della Dragonara a Bacoli rappresenta uno dei luoghi più affascinanti e misteriosi dell’area flegrea, un’area famosa per le sue bellezze naturali e per i resti archeologici di un’antica e importante civiltà romana.
Un Tesoro Scolpito nella Roccia
La Grotta della Dragonara o meglio, la cisterna sotterranea della Dragonara, è una delle attrazioni più particolari e meno conosciute della zona. Si tratta di una cisterna romana scavata nella roccia tufacea, utilizzata per l’approvvigionamento idrico delle vicine ville patrizie lungo la costa.
La struttura è imponente: lunga circa 65 metri e larga 9, la cisterna è suddivisa in una serie di navate sorrette da pilastri robusti. Questo la fa somigliare, per certi versi, a una vera e propria cattedrale sotterranea. La luce filtra dai fori nella volta, creando un’atmosfera magica che cattura l’attenzione dei visitatori, rendendo la Grotta della Dragonara un luogo di rara bellezza, perfetto per esplorazioni archeologiche e fotografiche.
La Storia della Grotta della Dragonara
La cisterna risale all’epoca romana, presumibilmente al I secolo a.C., un periodo in cui l’aristocrazia romana si spostava lungo la costa campana per costruire sontuose residenze estive. Grazie alla vicinanza con il porto naturale di Miseno, strategicamente importante per la flotta romana, Bacoli e le aree limitrofe divennero mete ambite per nobili e personalità illustri di Roma.
La cisterna serviva proprio per rifornire d’acqua queste ville e fornire un approvvigionamento costante anche durante i periodi di siccità, grazie alla sua capacità di raccogliere e immagazzinare l’acqua piovana. La stessa struttura della Grotta della Dragonara, imponente e progettata per una lunga durata, testimonia l’importanza strategica di questo sito per la società romana.
L’Affascinante Territorio di Bacoli
La Grotta della Dragonara non è che una delle tante meraviglie archeologiche di Bacoli. Il borgo e il territorio circostante sono ricchi di testimonianze romane. Tra i luoghi più celebri vi è la Piscina Mirabilis, una delle cisterne più grandi dell’antichità, realizzata per rifornire la flotta romana di stanza nel porto di Miseno. Simile alla Grotta della Dragonara, la Piscina Mirabilis stupisce per le sue dimensioni monumentali e per l’ingegneria avanzata che permise ai Romani di creare una rete idrica senza pari per l’epoca.
Altri siti di interesse includono il Parco Archeologico di Baia, noto per i suoi resti sommersi che hanno dato origine a un “parco archeologico sottomarino”, accessibile con immersioni e tour in barca dal fondo trasparente. L’area ospita anche il Tempio di Venere, la Tomba di Agrippina e la Villa di Lucullo, importanti testimonianze dell’opulenza e della vita di svago che i romani conducevano qui.
Curiosità e Leggende sulla Grotta
Uno degli aspetti più curiosi legati alla Grotta della Dragonara è il nome stesso. Non è chiaro l’origine precisa di “Dragonara”, ma si pensa che possa derivare da leggende locali che parlano di draghi e mostri marini, nati dall’immaginario popolare che associava caverne e anfratti nascosti a creature mitiche. In realtà, la funzione della grotta era puramente pratica, ma l’atmosfera misteriosa ha alimentato storie che si sono tramandate nei secoli.
Un’altra ipotesi è che il nome sia legato a un antico toponimo o alla forma stessa della cisterna, che con i suoi pilastri e le sue navate potrebbe ricordare la bocca di un drago o di una creatura fantastica. Ancora oggi, gli abitanti del luogo amano raccontare leggende e curiosità sulla grotta, dando vita a un folklore locale che aggiunge fascino alla struttura.
Visitare la Grotta della Dragonara
Sebbene la Grotta della Dragonara non sia molto conosciuta rispetto ad altri siti archeologici dell’area, il sito è aperto alle visite, spesso su prenotazione o in occasione di tour organizzati. La visita rappresenta un vero e proprio viaggio indietro nel tempo, in un luogo dove la storia, l’architettura e il mistero si fondono in un’atmosfera che cattura i visitatori.
Chiunque visiti Bacoli non può perdere l’occasione di scoprire questa piccola meraviglia nascosta, che racconta la grandiosità dell’ingegneria romana e svela un pezzo di storia lontana, ma ancora viva grazie alla passione e alla cura degli abitanti e degli appassionati di archeologia.