La Piscina Mirabilis è il più grandioso serbatoio o cisterna romana di acqua potabile mai conosciuto.
Collocata a Miseno, presso la sommità di una collinetta, è interamente scavata nel tufo. Dall’esterno non si immagina di stare per accedere in un ambiente così maestoso e suggestivo: una sorta di cattedrale sotterranea, alta 15 metri (come un palazzo di cinque piani), lunga 72 e larga 25, ricoperta da una volta a botte sostenuta da 48 enormi pilastri cruciformi, rafforzati alla base da cordoli anti-infiltrazione e disposti con ritmica scansione in quattro file, a formare cinque lunghe navate. Questa enorme piscina dalla capacità di 12.000 metri cubi costituiva il serbatoio terminale del grandioso acquedotto augusteo che, dalle sorgenti di Serino (AV), situate ad una quota di 330 metri e con un tragitto di 100 chilometri, portava l’acqua a Napoli e nei Campi Flegrei, fino alla quota di otto metri della Piscina (ora a quota 2, a causa del bradisismo).
La pendenza degli acquedotti giocava un ruolo importante nella formazione di incrostazioni di calcare (e quindi nelle opere di manutenzione), essendo esse direttamente proporzionate alla velocità e quindi all’ossigenazione dell’acqua. Tutto il rivestimento interno della Piscina, come dei pilastri è in materiale impermeabilizzante, un cocciopesto di discreto spessore. Questo immenso serbatoio aveva il compito specifico di approvvigionare di acqua la Classis Praetoria Misenensis, la più importante flotta dell’Impero Romano, nota anche per aver portato i primi soccorsi alla popolazione pompeiana quando ci fu l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C.