La città di Pozzuoli vanta una storia millenaria: è stata fondata da un gruppo di esuli aristocratici provenienti dall’isola di Samo nel VI° secolo a.C. come Dicearchia e successivamente fu colonizzata dai Romani, che la ribattezzarono Puteoli per i suoi pozzi di acqua termale. Come ci insegna la storia ne fecero il porto principale per l’attracco delle loro navi, oltre che luogo di vacanze e riposo, come testimoniano le sontuose ville costruite su questi lidi dagli imperatori romani.
Dopo lo splendore e il successivo declino della città causato dall’apertura del porto di Ostia e dal fenomeno del Bradisismo, la cittadella passò attraverso i secoli dai duchi napoletani ai signori longobardi, da quelli normanni agli svevi e infine agli angioini.
Gli impatti del Bradisismo sulla città
Oltre alle tante dominazioni, anche il fenomeno Bradisismo ha segnato profondamente questa terra; nella notte tra il 29 e il 30 settembre 1538, un terremoto distrusse, tra il Lago d’Averno e il Monte Barbaro, il villaggio di Tripergole. La terra si aprì ed eruttò tanto materiale da formare una collinetta, che in seguito fu chiamata Monte Nuovo.
La città fu abbandonata, gli abitanti terrorizzati fuggirono nella vicina Napoli. Solo grazie alla volontà e all’impegno del viceré spagnolo don Pedro Alvarez de Toledo, il quale era ben consapevole della grande importanza strategica e militare del porto di Pozzuoli, fu possibile la ricostruzione della città ed il ritorno dei suoi abitanti, esentati per molti anni dal pagamento di ogni forma di imposta. Egli stesso anzi, per dare l’esempio, fece erigere un magnifico palazzo circondato da un vasto giardino dove trascorreva molti mesi dell’anno, la Torre Toledo.
Curiosità
Degno di nota nella storia della città di Pozzuoli è il periodo della rivolta antispagnola di Masaniello, dal luglio del 1647 all’aprile del 1648, durante il quale i Puteolani si schierarono dalla parte degli spagnoli e respinsero l’assalto di 6.000 napoletani che volevano punire la città per la sua scelta. Proprio per questo il re Filippo IV le concesse il diritto di fregiarsi del titolo di fidelissima civitas, così come riportato sullo stesso Stemma della città.